Dalla Sicilia calda e quasi africana negli aspetti dell'estrema punta sud orientale, spesso arrivano rossi densi e scuri, complice il sole, l'arsura e vitigni dal carattere forte come il Nero d'Avola. Trovarsi di fronte ad un Frappato vinificato in purezza costringe a concedersi quelle rivelazioni che aprono la mente e il palato. Vitigno autoctono ragusano da oltre 4 secoli, si trasforma in vino dal colore violaceo scarico e dai profumi freschi e leggiadri. Coltivato nelle sabbie rosse, il Rina Russa 2019 di Santa Tresa non fa eccezione: sentori netti di violetta e lampone (rovi compresi), qualche accenno di menta, fiori di rosmarino e arancia rossa; il sorso è schietto ed aggraziato, aderisce i suoi profumi alla bocca grazie ad un tannino docile che lascia fluidamente spazio a sapidità e dolcezza finale. Tanto beverino e succoso da fare da contraltare dall'arsura siciliana, come se fosse questa la reale e naturale inclinazione di una piante di vite immersa in quei colori e quei climi meridionali: dissetare. Un esempio centrato di Frappato, insomma, quello dei fratelli Girelli, imprenditori trentini nel campo del vino, che hanno deciso di sperimentarsi a Vittoria, ristrutturando un fondo del 1700 e portando tutta la loro esperienza anche agronomica in questo lembo di terra attorniato dal mare: biodiversità umana, animale e vegetale sono i principi a cui si ispirano nel curare 50 ettari di terreno, di cui 39 vitati.
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