L’Amarone Classico Corte Brà Riserva 2013, prodotto fin dagli anni Ottanta del secolo scorso, porta il nome del primo vigneto aziendale, racchiuso tra le mura della proprietà di Villa Maria che, dal 1898, è la sede aziendale veronese di Sartori. Esce dopo 6 anni in legno piccolo e medio, esprimendo un intenso sviluppo aromatico di frutta rossa matura e in confettura, accompagnata da un’ampia speziatura. Anche in bocca è un vino generoso e avvolgente, dall’articolazione solida e dal finale persistente. Negli anni Novanta, c’è stato l’ingresso in Sartori della cantina Sociale di Colognola ai Colli, che ha coinciso con il passaggio generazionale agli eredi Andrea, Luca e Paolo Sartori, autori del consolidamento dell’impresa. Nel 2003 l’accordo con la Tenuta abruzzese Cerulli Spinozzi, mentre nel 2008 tocca alla cantina friulana Mont’Albano ad entrare nell’orbita dell’azienda veronese. Ma tutto è cominciato negli anni Sessanta del Novecento, periodo in cui sono state gettate le basi di questo marchio tra i più importanti del distretto enoico veronese, attorno ai nomi di Pierumberto e Franco Sartori. Un mosaico di etichette articolato quello dell’azienda con sede a Negrar, con numeri non certo confidenziali: sono 16 i milioni di bottiglie prodotte, ottenute dai vigneti di proprietà (120 ettari distribuiti tra Valpolicella e Soave) e dal lavoro di viticoltori selezionati, che forniscono le uve.
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