Sartori è ormai uno dei marchi più significativi della Valpolicella. Negli anni Novanta del secolo scorso ha assorbito la cantina Sociale di Colognola ai Colli - consolidandosi grazie alla nuova generazione rappresentata oggi da Andrea e Luca Sartori – mentre l’anno scorso ha contribuito a fondare la Collis Heritage SpA, fondendosi insieme a Cantine Riondo. Tutto però è cominciato negli anni Sessanta del secolo scorso, periodo in cui sono state gettate le basi di questa realtà tra le più importanti, anche dal punto di vista quantitativo, del distretto enoico veronese. Oggi il mosaico di etichette è vasto e articolato, con numeri non certo confidenziali: sono 6 i milioni di bottiglie che escono dalla cantina di Santa Maria di Negar, ottenute dai vigneti di proprietà (125 ettari distribuiti tra Valpolicella e Soave), insieme a quelli lavorati da un gruppo di viticoltori selezionati, che forniscono la materia prima (per i Lugana, Bardolino e Custoza). Fine e sfaccettato al naso, l’Amarone Classico Corte Brà Riserva 2016, che prende il nome dall’omonimo vigneto di famiglia, profuma di composta di frutta rossa, rosa, sottobosco, fiori di lavanda, liquirizia e spezie. In bocca, il sorso è dolce e polposo ma ben ritmato da una vibrante acidità che fa da antagonista ad una calda nota alcolica, su base tannica fitta e ben integrata. Lungo il finale, che registra un bel ritorno di liquirizia e spezie.
(are)
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