Questo rosato di Serafica si chiama “Grotta dei Lamponi” per due motivi: perché il territorio etneo è disseminato di grotte tufacee e gallerie che si sono formate dallo stratificarsi delle colate laviche succedutesi nel tempo; e perché all’imbocco della grotta nella vigna da cui crescono i grappoli dedicati al rosato a 900 metri di altezza, cresce proprio una pianta di lamponi. Un cenno del loro sapore si ritrova anche nel bicchiere, per lo più profumato di fiori appassiti, tocchi speziati e note di talco. Il sorso, molto sapido e attraversato da freschezza citrina, ricorda appunto il sapore dei lamponi, con un ritorno floreale e un colpo di coda vegetale. Accanto alla Grotta dei Lamponi c’è il Bianco Grotta della Neve, il Rosso Grotta del Gelo, un bianco macerato e le 4 etichette (compresi due spumanti) della linea Mirantur. Serafica produce anche una interessante linea di 4 differenti oli EVO. La famiglia Serafica è infatti attiva su entrambi i fronti - viticolo e oleario - fin dagli anni Cinquanta, quando Nino Serafica tornò dagli Stati Uniti per dedicarsi all’agricoltura a Nicolosi, piccolo comune a nord di Catania, sulle pendici meridionali dell’Etna. Negli anni Duemila inizia il rinnovo di vigneti e uliveti e fra il 2018 e il 2020 - con la nuova generazione - il vero e proprio restyling aziendale, con il lancio del marchio e l’ammodernamento delle strutture per produrre vini e oli di miglior qualità.
(ns)
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