Un covo di serpi. Ecco cos'era la tenuta toscana della famiglia Endrici, quando Cristine e Paolo decisero di avventurarsi verso territori più caldi rispetto al loro Trentino, per cercare nuove sfide (e orizzonti più ampi...in tutti i sensi). Oggi questo covo di serpi è un'azienda agricola da 30 ettari, a sud di Grosseto, a Magliano: a un passo da Talamone, dal Parco Naturale dell'Uccellina e, ovviamente, dal mare. Una Maremma calda (ma non torrida o siccitosa, come si pensa), dove vitigni sia autoctoni che alloctoni trovano modo di esprimersi piacevolmente: sia in versione giovane e immediata, che longeva e strutturata. Cinque sono i vini ad oggi prodotti: un Morellino di Scansano e il Serpaiolo (due versioni distinte di Sangiovese), il Serpaiolo e il Mèria (uvaggi di Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese) e infine, novità di quest'anno, il Gran Serpaia 2015, Merlot in purezza sorprendentemente fresco, ottenuto da viti di 20 anni, piantate proprio con l'acquisizione della tenuta. Ma è il Mèria (“ombra” in maremmano) ad attirare l'attenzione: in particolare l'annata 2011, all'interno di una verticale 2006-2015. Risultato (riuscitissimo) di un'annata tendenzialmente fresca per la zona, gode di una piccola porzione maggiore di Cabernet. Al naso risulta floreale, non discreto, anzi, ma longilineo, che col tempo sviluppa un'anima sanguigna. Il sorso è centralmente persistente, aprendosi in chiusura verso note vegetali.
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