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SI CHIAMA “ECOCODER” ED È UN MICROCHIP CHE SI APPLICA IN MANIERA INVISIBILE ALLE ETICHETTE DEL VINO. LO PROPONE LA MODULGRAF DI PISA CONTRO LE CONTRAFFAZIONI

Italia
Etichetta del pittore e vignaiolo Sandro Chia, uno dei primi a credere nell'invenzione della Modulgraf

Il buon Dio, la natura, la mano dell’uomo: per fare un buon vino servono gli ingredienti giusti, un cocktail tutto particolare che si consuma tra la vigna, la cantina e la tavola. Un cocktail nel quale da oggi entra a buon diritto anche la tecnologia e l’elettronica. Sì, perché ci sono e ci saranno sempre di più etichette dotate di un microchip a dire la bontà delle bottiglie, a garantire la provenienza e la più piena tracciabilità del contenuto, a difendere il consumatore da contraffazioni e truffe. Non poco, specialmente oggi che la falsificazione dei prodotti è diventata uno degli sport più praticati in giro. Borse firmate, capi d’abbigliamento, cd, orologi, occhiali e quant’altro: niente si salva dalla “clonazione” truffaldina. Ma anche il vino non è certo al sicuro dalla “longa manus” dei contraffattori. Ci hanno provato anche con il Sassicaia come ci hanno informato le cronache. Comunque non passa anno che ingentissimi quantitativi di vino non vengano venduti sotto mentite spoglie. Ma d’ora in poi sarà più dura, almeno con diverse etichette di Brunello.
Daniele Barontini, titolare di Modulgraf, l’azienda pisana che inventa le etichette per buona parte delle aziende del Brunello, ha infatti brevettato un “marchingegno” che impedisce la contraffazione. La tecnologia in questione si chiama “Ecocoder” ed è un microchip che si applica in maniera invisibile alle etichette del vino. Una volta applicato il chip può essere letto e riconosciuto da un apposito lettore palmare. Ecocoder è stato inoltre progettato e testato per resistere nel tempo alle condizioni di umidità e di microclima adatti alla conservazione del vino. Il margine di errore è praticamente nullo, assicura Daniele Barontini, e falsificare un’etichetta o una bottiglia diventa più difficile che una banconota. Anche il prezzo di chip e decodificatore è “abbordabile” e di poco superiore ai consueti strumenti antifalsificazione come la filigrana, le microincisioni o l’inchiostro speciale.
“Da tempo - spiega Barontini - siamo attivi nel settore della stampa per il mondo del vino con macchinari all’avanguardia e 4 linee di stampa dedicate. Oltre ad ecocoder infatti creiamo apposite etichette artistiche per i produttori vinicoli avvalendoci della collaborazione di affermati pittori e professionisti. Come nel caso del rinomato pittore Sandro Chia. Un po come - aggiunge - faceva Picasso con le sue etichette d’autore. Vini di pregio con etichette di pregio”. Un binomio quello tra vino ed arte in cui l’azienda pisana crede e scommette fortemente e che a breve la vedrà impegnata, insieme a rinomati produttori ed affermati architetti di fama internazionale, girare le più importanti stazioni ferroviarie italiane ed europee con una vera e propria mostra itinerante.
Leonardo Roselli

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