Silvano Bolmida è nato nella stanza che si trova proprio sopra alla sua attuale sala di degustazione. Bussia è casa, e lo è stata anche per suo padre, che lì coltivava e vendeva le uve di Nebbiolo. Bussia è anche stato il primo vigneto a comparire in etichetta nel 1961. Insomma, un legame forte con un territorio iconico del Barolo. Dopo anni di esperienza altrove come enologo, decide con sua moglie nel 1999 di iniziare la sua personale avventura di vignaiolo, a partire da 7,4 ettari di vigna distribuiti fra Bussia, Le Coste di Monforte e San Martino. La scelta, dopo lunghi anni di sperimentazioni, è di portare avanti una conduzione sostenibile e certificata di agricoltura, mentre in cantina gli interventi sono misurati, con l’uso di botti di legno rigenerati per non interferire con i processi lenti del vino. Le macerazioni e le maturazioni sono lunghe, per quanto concerne i 4 Barolo e la Barbera, che si affiancano al Langhe Nebbiolo e al Sauvignon Blanc. Le Coste di Monforte D’Alba nasce nel 2013, ultimo Barolo ad aggiungersi al trittico di Bussia aziendale: l’annata, il Vigna dei Fantini e la Riserva. È fra le Mga più meridionali della denominazione e la parcella si trova a 470 metri di altitudine. La versione 2019 ha una complessità molto delicata: note ematiche e floreali, ciliegia, sensazioni di sottobosco e cuoio si intrecciano alla perfezione, senza imporsi, in un sorso carezzevole e sapido ed elegante.
(ns)
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