Minimizzare la meccanizzazione in vigna, preferendo soluzioni agronomiche manuali, e alzare lo sguardo oltre la vigna, soffermandosi sulla qualità del suolo, sulla biodiversità del territorio, sulla cura del paesaggio. Considerare la variabilità delle situazioni quotidiane, evitando l’uso di protocolli prestabiliti, e arricchire le esperienze passare con la conoscenza che si acquisisce ad ogni nuovo giorno. Ecco in breve la filosofia produttiva su cui Simone Scaletta ha deciso di costruire la sua attività di vignaiolo, per riuscire a mettere in bottiglia la diversità fisiologica che ogni annata porta con sé e che lui vive e vede succedersi senza soluzione di continuità, di settimana in settimana. C’è, evidentemente, uno scandire del tempo che viene fortemente percepito e rispettato, sia in vigna che in cantina. Qui si procede con fermentazioni spontanee controllate con la temperatura, con decantazioni a freddo al posto delle filtrazioni, con botti grandi per affinare delicatamente - anziché modificare - il vino. L’azienda si trova fra Monchiero e Monforte d’Alba, ma gli 7 ettari che governa si trovano anche altrove, come Bussia, appunto: intensissimo nei profumi floreali e di spezie pepate, dal carattere gentile in bocca, dove si muove fresco e dolce di agrumi, densamente sapido nel finale. Coltiva dal 2002 soprattutto Nebbiolo, ma non ha rinunciato al Dolcetto e alla Barbera, sempre più rara in zona Barolo.
(ns)
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