Griffe tascabile (tre ettari vitati), ma ambiziosa e volitiva proprio come lo spirito della titolare. Coniugando rispetto e radici - alla lettera, visto che nel pur piccolo “giacimento” aziendale di Santa Maria di Pugliano, a Paliano, abita una preziosa quantità di viti a piede franco e col Cesanese, principe della contrada, convivono rari esemplari di autoctoni eredi di altre epoche e generazioni di vignaioli, dal Ferrone al Beglio Bono - e scegliendo procedure di lavorazione, guidate dal consulente e amico di famiglia Maurizio Pezza, semplici, essenziali e tese a evitare ogni tipo di stress o forzatura enologica per le “creature” ospitate in cantina. L’esito è incarnato a puntino nel Bivi!: vino di collina piena (400 metri di quota), terreno di argille colorate a dar spinta ed energia, macerazione misurata (non più di una dozzina di giorni) come è buona misura per il Cesanese, ambiente di fermentazione diviso tra acciaio e cemento con rinuncia premeditata e consapevole al legno come mezzo di affinamento, affidato invece a una ulteriore sosta in vasca e poi al riposo defaticante e armonizzante in vetro. Il risultato è un sorso dal timbro tradizionale e, insieme, vicinissimo per freschezza alle nuove tendenze di beva: appena scabro, ma senza spigoli, tatto di seta grezza e profumi intensi di ciliegia chiara e visciola variegati da nuances intriganti di piccoli frutti rossi.
(Antonio Paolini)
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