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SONNI TRANQUILLI E VEGLIE EQUILIBRATE? E’ QUANTO CI POSSIAMO ATTENDERE DAL VINO ALLA LUCE DELLA SCOPERTA DELLA MELATONINA NELL’UVA

Che il vino, grazie al resveratrolo e alle altre sostanze antiossidanti, abbia effetti benefici sull’apparato cardiovascolare è noto da tempo, ma che agisca anche sulla regolazione dei ritmi del sonno e della veglia, con risvolti positivi sull’umore, è stato appena scoperto. Responsabile di questi effetti è la melatonina, un composto indolico tradizionalmente ed esclusivamente considerato un neuro-ormone prodotto dalla ghiandola pineale dell’ipotalamo dei vertebrati. La notizia è in corso di pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of the Science of Food and Agricolture. A scoprire la melatonina negli estratti di bacca della vite sono stati Marcello Iriti, Mara Rossoni e Franco Faoro del Dipartimento di Produzioni Vegetali - Coltivazioni Arboree dell’Università di Milano.
“Il vino rosso e l’uva in particolare - racconta Mara Rossoni, una protagonista della scoperta - sono stati oggetto di intensa sperimentazione, soprattutto per quanto riguarda i polifenoli, un importante gruppo di composti ad attività antiossidante, antitumorale e antiipertensiva. Soltanto recentemente l’attenzione è stata rivolta a composti di differente natura chimica, e, tra questi, è stata sorprendentemente rilevata la presenza della melatonina. Nei vertebrati questa sostanza svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia), oltre ad essere un potentissimo antiossidante”.
Il contenuto di melatonina nell’uva può contribuire a spiegare i numerosi effetti benefici che il vino ha dimostrato di possedere, proprietà non esclusivamente ascrivibili ai costituenti ben più noti, come ad esempio il resveratrolo. I ricercatori di Milano, inoltre, hanno riscontrato alcune differenze nel contenuto di melatonina tra le otto varietà prese in esame. Nebbiolo e Croatina sono le più dotate, mentre il Cabernet Franc è in fondo alla classifica.
“Sarebbe auspicabile - si augura Mara Rossoni - che questo studio iniziale potesse costituire un impulso per tutta una serie di ricerche per caratterizzare i composti presenti nelle uve, indolici e non, nonché per valutare il contenuto di melatonina nei vini in commercio”.
Clementina Palese

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