A metà degli anni ‘80 del secolo scorso, le sorelle Antonella e Ersiliana Bronca hanno intrapreso il loro percorso da produttrici di vino. In un’areale che in quegli anni non era certamente quello di adesso e in più dove le donne alla guida di un’impresa vitivinicola erano decisamente poche. Il loro padre Livio coltivava i suoi vigneti ed in una piccola cantina produceva il vino artigianale di Conegliano Valdobbiadene: il “Col fondo”, oggi anch’esso a dir poco trasformatosi, addirittura, in una chicca enoica. Da quel patrimonio fatto di tradizione è derivato anche il confronto con il territorio, improntando la produzione aziendale sulle particelle (“una porzione di terreno continua fisicamente, con lo stesso possessore, con la stessa qualità e classe di coltura e ubicata nello stesso comune”, come è definita nel gergo burocratico a cui fa riferimento). Nel 2001 arriva il primo spumante ispirato da questa “classificazione”, il Particella 68, che fissa i caratteri delle Rive di Colbertaldo, poi il Particella 232 per le Rive di Farrò ed infine il Particella 181, ottenuto dalle argille ferrose di Rua di Feletto. Il Particella 232 2023 profuma di mela e mandarino, con tocchi gessosi ed erbacei. In bocca il sorso è slanciato e agile, dallo sviluppo saporito e dal finale su toni ancora agrumati. Oggi, l’azienda conta su 23 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 350.000 bottiglie.
(fp)
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025