La storia enologica della Valpolicella è antica, ma il suo successo e la sua notorietà sono molto più recenti e sono arrivati grazie al contributo di un piccolo gruppo di cantine. Fra queste c’è senz’altro quella della famiglia Speri che ha svolto e continua a svolgere tutt’oggi un ruolo da protagonista, interprete moderna di una lunga tradizione, capace di attraversare mode e tendenze senza perdere mai la propria identità produttiva. Speri, in Valpolicella dal 1874, ha espresso capacità pionieristica e allo stesso tempo innovatrice. Oggi conta su 60 ettari a biologico per una produzione di 350.000 bottiglie, distribuite in una gamma di cinque etichette (quelle classiche della valle), che rappresentano un solido punto di riferimento per gli amanti dei vini veronesi. Ne fa parte senz’altro anche il Recioto della Valpolicella Classico La Roggia 2016, un vino che rappresenta la storia enoica più antica e racchiude un intero mondo di fragranze e sapori, ottenuto da un lungo appassimento, non meno di 110 giorni, delle uve provenienti dall’omonimo vigneto e affinato successivamente in barrique per 24 mesi. Alla vista, si presenta di un bel rosso granato carico ad anticipare un profilo olfattivo penetrante ed intenso che spazia dai profumi di viola, uva passa, confettura, spezie e accenni affumicati. In bocca, il sorso è pieno, ricco e avvolgente, quasi grasso ma mai stucchevole.
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