Il Pinot Bianco Schulthaus proprio quest’anno compie 40 anni, l’etichetta che ha segnato la rinascita qualitativa del vino altoatesino, diventando un vero e proprio brand. Grazie all’intuizione del winemaker Hans Terzer di creare un Pinot Bianco più strutturato e longevo, lo Schulthaus ha conquistato, a partire dalla sua prima uscita nel 1982, il mercato prima locale e poi internazionale con un ruolo identitario per la pluripremiata Cantina altoatesina. Ancora oggi, il Schulthaus porta l’etichetta originaria, il vecchio formato della bottiglia renana e, soprattutto, il nome, anche a seguito del passaggio delle selezioni nella linea “Fallwind”. Per questo Pinot Bianco, Terzer scelse una zona di altura (il vigneto Schulthaus, 26 ettari a Pinot Bianco), nella contrada Appiano Monte, ai piedi della Mendola, intorno al Castello Moos-Schulthaus e lo vinificò per circa il 70% in acciaio e il rimanente 30% in legno grande, introducendo una nuova tecnica: la fermentazione malolattica per una parte del Pinot Bianco. Le caratteristiche organolettiche del vino variano con le varie vendemmie, ma le connotazioni di base sono sempre riuscite a mantenere una continuità: profumi di mela e pera, albicocca e susina, oltre al biancospino e alla zagara. In bocca, il vino sorprende per ricchezza, pienezza ed equilibrio, con acidità e sapidità protagoniste. Il tutto a donare serbevolezza e longevità.
(fp)
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