Fa parte della fortunata linea “Sanct Valentin” - la più nota dell’azienda altoatesina che porta il nome della località dove ha sede – anche il Sauvignon, in produzione dal 1989 e ottenuto in prevalenza da una vinificazione in acciaio (dove il vino resta sui suoi lieviti per 3 mesi) e, per una quota parte, da una in tonneau (dove rimane ad affinarsi). La versione 2022 profuma di frutta tropicale, agrumi e spezie. Il sorso è pieno, sapido e ben profilato e si congeda con un finale intenso ancora sui frutti. San Michele Appiano, in attività dal lontano 1907, è una delle più importanti cantine cooperative altoatesine, composta da 330 soci che, con il loro lavoro su 385 ettari di vigneto, forniscono la materia prima alla cantina situata alle porte di Bolzano, per una produzione media di 2.500.000 bottiglie. L’impegno di Hans Terzer, storico winemaker della cantina di San Michele Appiano, dove lavora dal 1977, ha saputo portare uno stile convincente e una qualità diffusa su tutto l’articolato portafoglio etichette aziendale, con molte di queste diventate ormai punte di eccellenza consolidata, rendendo San Michele Appiano una realtà assolutamente protagonista dell’Alto Adige enoico e non solo. Si tratta, come è noto, di una cantina dalla connotazione fortemente bianchista, ma capace di dimostrarsi a proprio agio anche nel declinare egregiamente le uve rosse, con esecuzioni altrettanto ineccepibili.
(fp)
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