Il Pathos 2018, ottenuto da un blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah ed affinato per 18 mesi in barrique, possiede naso che sa di frutti rossi maturi, erbe aromatiche e spezie. In bocca, il sorso è pieno, dolce e succoso, che non nasconde la sua potenza, mantenendola articolata con buona armonia, ma perfettamente bilanciato da acidità e tannini: un gran buon vino che coniuga alla perfezione potenza ed eleganza. Santa Barbara, l’azienda di Stefano Antonucci, ormai rappresenta una bella realtà delle Marche enoiche. Ma gli inizi non sono stati semplici. Nel 1984, con pochi ettari a vigneto lasciati dal padre, Antonucci comincia il suo percorso nel mondo del vino regionale, che, evidentemente, non possedeva lo spessore attuale, quasi pionieristicamente. Attraverso un lungo, volitivo e paziente lavoro, però, Stefano Antonucci ha allargato il suo patrimonio di vigneti: oggi siamo a 40 ettari di vigna, ha realizzato una moderna cantina e ha ampliato anche il suo portafoglio etichette, attualmente molto articolato e distribuito su 900.000 bottiglie, non solo in direzione bianchista con l’immancabile Verdicchio a svolgere il ruolo di protagonista, ma anche con i vini rossi a denominazione e qualche mirato “sconfinamento” tra quelli cosiddetti “innovativi”, come nel caso dell’oggetto del nostro assaggio, sempre affidandosi alla sua tenacia e ad un riuscito mix tra innovazione e tradizione.
(are)
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