Un destino ineluttabile, spinto dalla passione, muove cose apparentemente casuali. Emanuela Tamburini è una pirotecnica produttrice di Chianti che dedica vita ed entusiasmo al suo vino (buono). Capita che si spinga fino in Brasile alla ricerca di nuovi mercati, e vi incontri (davvero per caso?) Joao Carvalho, export manager di Douro Family Estates, sodalizio di piccole aziende vinicole familiari appunto della valle del Douro con l’obiettivo primario di valorizzare il proprio splendido territorio, proprio come Emanuela. Parlano, si piacciono (intellettualmente…), nasce un’idea: perché non realizzare qualcosa insieme? perché non esaltare le rispettive identità in una diversità condivisa? I viaggi di studio nelle realtà “altre” vengono affrontati con grande serietà, i passi di un’operazione non facile pianificati con cura. Il risultato nelle quote paritetiche di due grandi vitigni: finezza tannica e aristocratici profumi di frutti neri e spezie del Touriga Nacional che si fondono magnificamente con il nerbo, il sapore e la profondità del Sangiovese (che ha affrontato senza timore il viaggio fino in Portogallo per l’assemblaggio e l’affinamento). E’ un vino pieno, potente ma anche elegante, ambizioso nel coraggio di un simile progetto, umile nella certosina ricerca della finezza. Il sorso riempie il palato, ma non ci si stanca nel berlo di nuovo. Unisce e non divide. Possibile sia stato solo il caso?
(Riccardo Margheri)
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