Non è solo una delle migliori aziende siciliane. Intanto perché sarebbe riduttivo confinare una realtà come Tasca d’Almerita nel seppur importante panorama dell’isola, e poi perché il fascino dei suoi vini incrocia paradigmi molto più articolati dello stereotipo che accompagna la Regione. La storia aziendale parte del resto da molto lontano. Esattamente dal 1830, anno in cui i fratelli Carmelo e Mastrogiovanni Tasca acquistano l’ex feudo Regaleali, al confine tra le province di Palermo e Caltanissetta, vera e propria sottozona enoica ante-litteram. In quello che oggi è da più parti riconosciuto come il territorio più vocato della Sicilia, l’Etna, Tasca d’Almerita arriva nel 2007 con il progetto Tascante. Qui impianti antichi e più recenti di Nerello Mascalese, Carricante e Nerello Cappuccio convivono sul versante Nord del vulcano tra Castiglione di Sicilia e Randazzo. In Contrada Marchesa, a Passopisciaro, sorge la cantina, mentre i vigneti si trovano in Contrada Rampante, Contrada Sciaranova e Contrada Pian Dario. Ottenuto da vigne piantate ad inizio anni Sessanta su terrazzamenti di pietra vulcanica, il Tascante 2014, annata memorabile per la Sicilia e per l’Etna soprattutto, propone profumi definiti di mirtillo e cenni di pietra focaia, che anticipano una bocca di bella profondità, dove sapidità e frutto si fondono con equilibrio, donando freschezza e forza al sorso, continuo e goloso.
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