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TENDENZE PER NATALE: GLI ITALIANI PUNTANO SU VINO E RICERCATEZZE GASTRONOMICHE. SPESA PREVISTA: OLTRE 3 MILIARDI DI EURO

Italia
Vini di qualità per i brindisi delle feste

C’è aria di crisi nel Belpaese, ma gli italiani per Natale non rinunciano a regalare e regalarsi vini di qualità e ricercatezze gastronomiche: banditi esotici viaggi, costosi vestiti o inutili stravaganze. I doni più gettonati da mettere sotto l’albero o sulle tavole delle ormai prossime festività saranno all’insegna dei sapori di casa nostra, per una spesa prevista che supererà i 3 miliardi di euro.
Lo afferma l’ultima indagine dell’Osservatorio del Salone del Vino: nonostante la contrazione dei consumi, gli italiani sceglieranno vini di qualità per il cadeau delle feste, insieme a squisiti formaggi, rari salumi e dolci artigianali. E, proprio nel periodo che precede il Natale, il più “caldo” per le vendite di vino - basti pensare che, in queste settimane, le cantine realizzano il 30% circa del loro fatturato annuale - debutta il Wine Show: il 27 e 28 novembre a Roma, alla Città del Gusto del Gambero Rosso, sbarcheranno nella capitale le cantine che hanno partecipato al recente Salone del Vino di Torino.
Il Wine Show, una grande degustazione del “vigneto Italia”, sarà per gli eno-appassionati una preziosa bussola per fornire “consigli per gli acquisti” di vino in prossimità delle feste. In vista delle festività l’indagine, condotta dall’Osservatorio del Salone del Vino, ha anche sondato le attese di gestori di enoteche, consumatori e produttori di vino, rivelando che quest’anno ci sarà una ripresa nella domanda di bottiglie di qualità per i regali di Natale. Facendo eccezione almeno una volta all’anno alla generalizzata contrazione dei consumi (l’Ismea stima che la spesa agroalimentare nel nostro Paese sia diminuita nell’ultimo anno di almeno sei punti percentuali, anche se il vino è rimasto in testa alle preferenze subendo una contrazione al di sotto dell’1%), gli italiani si orientano verso le specialità alimentari e le buone bottiglie. Meno cose futili, meno viaggi, meno “follie” e maggiore concretezza: in calo, il tradizionale cesto che mette insieme un pò di tutto, si preferiscono - sintomo evidente di una maggiore cultura enogastronomica - abbinamenti raffinati che personalizzano la scelta. Il Wine Show sarà la festa del vino e indicherà i vini per le feste: aperto al pubblico (dalle ore 15 alle ore 21), offrirà una passerella del meglio del “vigneto Italia”. Il fil rouge del Wine Show sono i vini da vitigno autoctono, quelli che interpretano meglio le tendenze di gusto più attuali. E il Wine Show potrà essere interpretato, proprio a Roma che è diventata la maggiore piazza commerciale e di comunicazione del vino, come una sorta di festa dei “consigli per gli acquisti”.
Ma cosa si comprerà in enoteca o nella grande distribuzione per fare o farsi il regalo? Il sondaggio del Salone del Vino illustra come gli italiani si orienteranno verso bottiglie di territorio. La nuova tendenza è quella di marcare anche nel regalo la propria personalità e di puntare a vini che rappresentano la propria regione e le proprie radici, anche culturali e antropiche: grande spazio dunque ai vini da vitigni autoctoni. In testa alle preferenze ci sono i rossi (saranno scelti dal 60% degli italiani) ma anche le “bollicine” , tradizionalmente legate al periodo delle feste: il 35% degli italiani si orienteranno per i regali su questa tipologia di vino. Dove si profila un derby Italia-Francia.
Se negli scorsi anni gli Champagne hanno un po' sofferto, quest'anno per le bollicine “made in France” è stato un boom: le importazioni di Champagne sono cresciute del 7%, in forza anche di una generale riduzione di prezzo delle bottiglie di Oltralpe. Il periodo pre-natalizio è anche fondamentale per i produttori di vini passiti e liquorosi. Quest’anno va molto di moda regalare questa tipologia di vini - percepiti come “preziosi” - in abbinamento con formaggi, sigari o frutta esotica. Ma anche il profilo dei consumatori sta mutando. Al regalo in vino si orienteranno soprattutto i giovani che hanno cominciato a considerare la bottiglia come un elemento di trasmissione di sentimenti, come un mezzo per esprimere la loro personalità. Proprio su questo si fonda la scelta verso vini da vitigno autoctono. Il donare una bottiglia che racconta la propria terra è considerato come una sorta di biglietto da visita che rivela la propria identità. Su questa tendenza è fondata anche la resistenza delle bottiglie “made in Italy” alla concorrenza, basata soprattutto sul fattore prezzo, che viene dai cosiddetti Paesi del “Nuovo Mondo” enologico. Gli italiani, al 97%, continuano a preferire le bottiglie di “casa”.
La sola breccia è aperta dagli Champagne che sono in incremento di domanda. A conferma che il vino è il prodotto leader per la regalistica viene il dato sull’allargamento del perimetro del mercato: se mediamente gli acquirenti di vino in Italia sono il 41% della popolazione, sotto le feste la domanda s’impenna: si arriva al 60%. Dunque, un italiano su due pensa alla bottiglia per “firmare” gli auguri. Se non c’è dubbio che il cadeau enogastronomico sia il must dei giorni nostri, va registrata anche un’altra tendenza, ovvero una leggera ripresa di consumi di vino, messa in luce da un’altra ricerca condotta dall’Osservatorio del Salone del Vino.
L’erosione di domanda, che ha portato l’Italia sotto la quota di 50 litri pro-capite su base annua, si è arrestata ed è anzi atteso un lieve rimbalzo. Proprio al Salone del Vino di Torino lo hanno testimoniato i produttori che hanno notato sia da parte di enoteche e ristoranti, sia da parte dei buyers stranieri, una ripresa di ordinativi. Che non si tradurrà in un incremento dei prezzi. Anzi, le cantine si sono impegnate a bloccare i listini proprio per salire sul treno della ripresina attesa per le prossime settimane.

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