L’azienda di Silvana Raniolo e Giovanni Calcaterra prende il nome dalla contrada Bastonaca, che si trova nel cuore della denominazione del Cerasuolo di Vittoria, regno incontrastato del Frappato e del Nero d’Avola. La cantina è ricavata da un antico palmento del Settecento ed è alimentata da 17 ettari a vigneto in biologico, anche ad alberello, per una produzione complessiva di 48.000 bottiglie. I vitigni coltivati in prevalenza sono quelli locali, ma non mancano anche alcune varietà internazionali quali, per esempio, Grenache e Tannat. A questo nucleo principale, si aggiunge un ettaro di vigna coltivato a Nerello Mascalese e Cappuccio con ceppi di 50 anni d’età, posto nel comune di Castiglione di Sicilia, a Solicchiata, sul versante nord dell’Etna. Un dualismo territoriale capace però di consegnare vini stilisticamente ben definiti e in entrambe le realtà in grado di esprimere carattere, personalità e buonissimo legame con il territorio d’origine. Vini, insomma, di ottima fattura e ben eseguiti, che giocano la loro partita soprattutto sulla finezza e l’equilibrio, senza mai cercare di stupire “con effetti speciali”. Ecco allora un Etna Bianco 2018 dal bagaglio aromatico definito, che incrocia frutti e fiori bianchi, ricordi sulfurei e rimandi agrumati e di pietra focaia. In bocca, lo sviluppo è sapido e continuo, fragrante e al contempo avvolgente, con chiusura vivace e in crescendo.
(fp)
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