Balluccio era il soprannome di Costantino Petrini, fondatore della cantina Tenuta dell’Ugolino nei primi anni Ottanta: un casolare e un vigneto di un ettaro e mezzo, semplicemente, che però si trovavano a Castelplanio, fra i comuni più vocati per la produzione di Verdicchio ai Castelli di Jesi. Il suo rifugio felice, ritorno alle origini contadine di famiglia, dopo anni di viaggi intorno al mondo. Nel 1993 suo figlio Andrea subentra in azienda e avvia il primo imbottigliamento, dando dignità e identità a quelle uve e dedicando al padre un cru, il Vigneto del Balluccio. Adiacente alla cantina, è esposto a nord-est e vicino ad un ruscello; il terreno è argilloso e si trova a 180 metri di altezza: fresco e caldo, quindi, giocano insieme, permettendo alle uve di raggiungere piena maturità senza perdere acidità. Equilibrio presente nella sua versione 2022, dal sorso sapido-iodato, sferzato da acidità agrumata, eppure rotondo ai lati, di glicerina al sapore di cera d’api. Ai profumi di tiglio e biancospino, pesca bianca ed erbe di campo, si aggiunge in bocca il sapore della mandorla bianca. Un vino di corpo, dati dagli otto mesi di maturazione, ma che non si appesantisce, mantenendo scorrevolezza e stratificazione, anche grazie alla fermentazione spontanea. Oggi l’azienda conta su 13 ettari a conduzione biologica, piantati esclusivamente a Verdicchio, che arrivano a produrre fino a 850.000 bottiglie l’anno.
(ns)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024