Un rosé dai tratti provenzali, che guarda allo stile di Domaines Ott. È questa l’ispirazione enoica di Sof, il vino ideato da Sophia Antinori, figlia di Lodovico Antinori: un rosato che incarna il ritrovato appeal di questa tipologia che, peraltro, è in qualche misura parte della storia dell’Alta Maremma. La versione 2020 possiede naso arioso, con rimandi ai fiori e ai frutti bianchi, al melograno, al ribes e alla fragola, su sottofondo balsamico. In bocca si muove reattivo e contrastato, con la sapidità e la dolcezza a disegnare uno sviluppo persistente. Sof è l’etichetta che per certi aspetti “vira” verso un’altra idea di vino, meno sontuosa ma altrettanto raffinata, rispetto a quella che caratterizza il portafoglio etichette del progetto nato nel 2001, ultima scommessa di Lodovico Antinori, che ha creato alcuni miti in bottiglia come Masseto e Ornellaia. Un’avventura iniziata da zero come Ornellaia ma con la stessa filosofia, e che - con Tenuta Campo di Sasso e Tenuta di Biserno - conta tra le realtà più prestigiose del vino italiano, con ottimi giudizi dai più influenti critici mondiali. Oggi è diretta dal nipote Niccolò Marzichi Lenzi, che di fatto segna la “ricomposizione” della famiglia Antinori (Piero, Lodovico e Ilaria) e che qui ha scommesso, vincendo, su un terroir “dimenticato”, pur essendo attiguo al ben più noto areale di Bolgheri, di cui respira, peraltro, l’atmosfera enologica fondamentale.
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