La Tenuta di Biserno conta su 99 ettari di vigneto, per una produzione media di 160.000 bottiglie e rappresenta la visione, anzi la previsione, dei fratelli Piero e Lodovico Antinori che hanno scommesso sul terroir di Bibbona, che fino al loro progetto enologico, restava senz’altro ai margini del ben più noto e vicinissimo areale di Bolgheri, di cui respira, peraltro, i tratti enologici. Da una parte, la capacità imprenditoriale di Piero, Presidente della Marchesi Antinori, dall’altra, la genialità di Lodovico, “inventore” della Tenuta dell’Ornellaia, riunite in una realtà, capace di distinguersi in un polo enologico ricco di progetti e acquisizioni di spessore significativo. Si tratta di un’impresa giovane, visto che, insieme all’altra faccia del progetto, Campo di Sasso, è nata appena una quindicina di anni fa. Protagonisti, vini di stile moderno e di caratura internazionale, con il contributo di Michel Rolland che si tocca, da questo punto di vista, letteralmente con mano. Al vertice della piramide qualitativa aziendale Il Lodovico, prodotto solo in determinate annate e affinato in legno piccolo per 16 mesi. La versione 2016, ha un bel frutto fragrante, le note tostate gli fanno da complemento, eppure il tratto non è per niente scontato per via di intriganti riverberi balsamici e ferrosi. Polposo e saporito, ha in bocca una trama capace di trovare buoni cambi di passo e allunghi.
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