Un vino che riporta al naso la memoria del mare e la freschezza di un grande vino di montagna, si dice di questo bianco ormai protagonista indiscusso del territorio siciliano dell’Etna, versante est dalle parti di Milo, per la precisione nella Contrada Caselle. Zona che presenta davvero condizioni climatiche uniche, a partire dal suolo vulcanico, ovviamente, ma anche dal mix di altitudine (siamo intorno ai 950 metri di altitudine) e influenza del Mar Ionio, oltre a precipitazioni decisamente sopra la media dell’isola. Jacopo Maniaci - dal 2015 amministratore delegato della Tenuta di Fessina e da poco entrato a far parte della proprietà insieme alla famiglia Silva - non ha dubbi quando dice che il futuro dell’Etna è nei bianchi e questo Musmeci Bianco ha le qualità per confermarlo. Fermentato in rovere francese, è stato affinato per 24 mesi in tonneaux da 700 litri e richiede un altro anno in bottiglia. Nasce da un piccolissimo vigneto di mezzo ettaro piantato a viti ad alberello quasi centenarie di Carricante e sfoggia personalità, persistenza, complessità, oltre a garantire robusti margini di invecchiamento. Il finale ha una sapidità interessante, note di finocchietto selvatico, cera, timo, vaniglia, crosta di pane, agrumi. Il Musmeci, si è detto, sfrutta un’altitudine da record, il che consente una lenta e costante maturazione delle uve indigene, con una vendemmia tardiva che arriva in ottobre.
(Giorgio Caldonazzo)
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