È stata, ad inizio anni Novanta del secolo scorso, la Tenuta di Trinoro (poi seguita dal progetto etneo di Passopisciaro) la prima grande intuizione enoica di Andrea Franchetti, purtroppo recentemente scomparso. Ed uno sperduto angolo della provincia sud orientale di Siena, siamo a Sarteano, piccola enclave della Val d’Orcia, si è trasformato, come d’incanto, in una piccola Bordeaux. I vigneti ad alta densità sono allevati con il ricorso a tecniche non invasive di matrice biodinamica e in cantina non sono ammesse alchimie tecnologiche, con le fermentazioni in cemento effettuate a partire da lieviti indigeni. Grande, evidentemente, il debito con l’approccio enologico e viticolo di Bordeaux (Franchetti lì si era formato), ma non secondaria proprio la personalità che questi vini riescono ad esprimere, attraverso vendemmie tendenzialmente “tardive”, grandi estrazioni e uso generoso di legno piccolo selezionato, che ci consegnano prodotti sempre di grande intensità aromatica e dalla tensione gustativa energica e appagante. Il Tenuta di Trinoro 2021, uscito per la prima volta con l’annata 1995, è maturato per 8 mesi in barrique e per altri 12 in cemento. Profuma di marasca, amarena sotto spirito, sottobosco, radici, spezie, tabacco e incenso. In bocca il sorso è pieno e potente, dal frutto compatto e dalla fitta trama tannica, terminando in un finale lungo e dagli accenti piacevolmente fumé.
(are)
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