La Tenuta di Valgiano è una delle culle della biodinamica legata al vino in Italia. L’azienda, situata in un angolo incantevole delle Colline Lucchesi, a due passi da Lucca, possiede 21 ettari a vigneto, per una produzione annua di 80.000 bottiglie, ed è condotta, dal 1993, da Moreno Petrini e Laura Di Collobiano, affiancati nella conduzione tecnica, sia agricola che enologica, da Saverio Petrilli, vero e proprio pioniere delle pratiche di origine steineriana nel Bel Paese, non certo un “santone”, quanto un uomo determinato nelle sue scelte e rigoroso nel suo lavoro. Tutt’altro che facile o scontato, Il Tenuta di Valgiano, prodotto per la prima volta nel 1999, ottenuto da Sangiovese, Syrah e Merlot e affinato in barriques per oltre un anno, è il vino bandiera della cantina di Capannori, capaci d’imporsi praticamente da subito all’attenzione degli addetti ai lavori e non, e possiede una cifra stilistica solida e ben riconoscibile, frutto di precise linee guida e, per certi aspetti, anche coraggiose. La versione 2015, figlia di un’annata da incorniciare, ha un ricco profilo olfattivo dal fruttato rigoglioso e fragrante, ben complessato da cenni di spezie fini come il pepe e ricordi di terra e sottobosco. In bocca il sorso è dinamico, polposo e vibrante, con tannini sapidi e sviluppo ampio e coinvolgente, fino ad un finale pieno e deciso, che rimanda al frutto rosso e alla pietra focaia.
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