Certo, anzitutto serve fortuna (quota dei vigneti, uve fascinose, siti ideali, mix per una volta armonico tra piccoli produttori e “sociali” toste). Ma non sarebbe bastata senza tecnica giusta, sacrificio e le intuizioni di qualche visionario illuminato (per tutti il mitico compianto enologo Sebastian Stocker). E ora, dopo riconoscimenti a fiumi, è il momento del nuovo rilancio: inserire i propri top wine (bianchi in primis) tra le star mondiali, in casa dei superstellati, nelle aste giuste. Ecco allora in Alto Adige sbocciare la (ancora solo per pochi) fioritura dei “retard” dorati, super selezioni con release dopo lunghissimo affinamento. Iniziò Terlano, forte proprio della lezione di Stocker. Rilancia sul Traminer aromatico Martin Foradori, travolgente motore di Hofstätter (al suo attivo anche lo sbarco in Mosella per produrre Riesling nella sua culla) con questo 2007 da singolo Cru, ghiaia e argilla, breve macerazione, 10 anni sui lieviti (propri) in tonneau da 500, dedicato al nonno, Konrad Oberhofer, tra i primissimi a intuire il valore del suo tesoro. Com’è? La quadratura del cerchio. Un Gewürztraminer dalla satrapica palette d’aromi che è sua, ma sublimati in finezza; e ribaditi al palato con un impatto che permette di associargli (rarissimo qui e con questo vino) gli aggettivi “austero” e “sferico” insieme. Un gioiello, a costi “seri”, e tiratura mini.
(Antonio Paolini)
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