È il più monferrino dei produttori del Monferrato. Un «anarchico testa balorda» come Veronelli definiva l’uva che lui ama di più: il Grignolino. Non ha il sito internet, la mail la usa solo per necessità, passa più tempo che può tra la stalla, la vigna e la cantina e ovviamente produce Grignolino. Francesco Brezza è un produttore da conoscere, non fosse che è schivo e un po’ ruvido come quel vitigno che lui tanto ama. Vive con la famiglia a Tenuta Migliavacca, sulla collina di San Giorgio Monferrato, a due passi da Casale Monferrato. L’azienda è stata fondata dal nonno nel 1921: negli Anni Sessanta papà Luigi, un uomo intelligente e lungimirante, scelse di coltivare i vigneti e i campi di proprietà secondo i principi della biodinamica steineriana: tra le prime aziende italiane a essere certificate Demeter nel 1964. Francesco ha raccolto e sviluppato questa eredità, mantenendo la stalla per le preparazioni biodinamiche e per concimare vigne e campi a ciclo chiuso. 13 ettari di vigne coltivate a Barbera, Grignolino e Freisa. Tutt’intorno la biodiversità, con altri 35 ettari di alberi da frutta, campi di cereali, prati di fiori, orti e boschi. Il suo è un Grignolino certamente non ruffiano con tannini pungenti, fiori e spezie, e una rotondità che racconta dell’uso di botti grandi. Ha una bella bevibilità e si può aspettare anche qualche anno. Da abbinare con uno dei piatti preferiti di Francesco: la bagna cauda.
(Fiammetta Mussio)
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