Capalbio si trova nella Maremma toscana meridionale, a pochi chilometri dal confine con il Lazio e dal mare. Il borgo ha alle sue spalle il colle Monteti, un piccolo polmone di bosco che protegge dai forti venti del mare chi gli sta dietro, come Tenuta Monteti, che da lui ha preso il nome. È un pezzo d’Italia ancora poco urbanizzato, tanto da ospitare numerosi osservatori, che approfittano del suo cielo, il più pulito d’Italia. Nel 1998 Gemma e Paolo Baratta decidono di piantare qui il loro bisogno di terra, raggiunti nel 2010 dalla figlia col marito. Gradualmente forgiano questo (bi)sogno, trasformandolo in un’azienda che conta su 30 ettari di Petit Verdot, Merlot, Alicante Bouschet, Mourvèdre, Cabernet Sauvignon e Franc; e 5000 piante di Moraiolo, Frantoiano, Pendolino, Leccino, Canino e Raggio, accolti in una proprietà ampia 120 ettari di campi liberi e boschi. L’olio Evo prodotto è uno solo, mentre le etichette di vino 3, per un totale annuo di circa 120.000 bottiglie. Il Monteti esiste (come il Caburnio) da sempre (dal 2004) e matura per 18/22 mesi in barriques. Il 2018 è fitto e violaceo, sa di violetta e melograno, con note speziate e balsamiche di muschio e corteccia. In bocca resta scuro, ma è fresco, e scorre bene; viola anche nei sapori, con una tonalità speziata più spiccata. Il tannino è docile ma presente, con la parte sapida e quella pepata ad accompagnare il sorso fino alla chiusura ematica.
(ns)
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