Grande la Tenuta che si estende per 225 ettari nel territorio che da Camporeale declina verso Alcamo, tra i 300 e i 600 metri sul livello del mare, con 175 ettari dedicati alla coltivazione della vite. Molti i vini prodotti (2.600.000 bottiglie messe in commercio annualmente), che mixano varietà locali e internazionali, un punto distintivo della produzione enologica siciliana. Rapitalà rappresenta un’importante realtà produttiva della Sicilia enoica e anche del colosso enologico Gruppo Italiano Vini, a cui oggi appartiene. Il nome Rapitalà viene dall’arabo “Rabidh-Allah” cioè “fiume di Allah”. Tra i vigneti scorre infatti un corso d’acqua, prezioso in sé e testimonianza di un uso agricolo anche in epoche passate del luogo. In tempi più vicini, i passi decisivi dell’azienda vengono compiuti nel 1968, quando il francese Hugues Bernard de la Gatinais sposa la palermitana Gigi Guarrasi e con lei ricostruisce la cantina appena distrutta dal terremoto. Tornando al bicchiere, l’Alcamo Vigna Casalj 2017, si presenta con un colore oro chiaro. Al naso si riconoscono note di frutti bianchi maturi e cenni di fiore di bianco spino. In bocca, il vino è tendenzialmente fresco e rotondo, rivelandosi appagante come il sole di queste terre dove il Catarratto si esprime al meglio. Il nome del vino rimanda a quello di un feudo particolarmente ambito, “Casalj Rabitallavi”, già noto in epoca medioevale.
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