“Continua sperimentazione inseguendo l’eleganza”. È questa la sintesi, colta nelle parole di Laura Orsi, guida enologica in Tasca d’Almerita da giugno 2004, che ben racconta i 50 anni Rosso del Conte celebrati con una verticale di otto annate (1979, 1981, 1994, 1999, 2006, 2010, 2016, 2020). Nato nel 1970 da uve del vigneto di Nero d’Avola e Perricone - piantato nel 1959 sulla collina San Lucio da Giuseppe Tasca d’Almerita - è stato il primo vino da singola vigna in Sicilia ed esce solo nelle annate che lo meritano. Nella sua vita il Rosso del Conte è passato dall’affinamento in grandi botti di castagno - come le 1979 e 1981, accomunate da vivacità acida ancora presente - a quelle in rovere di Slavonia: la 1994 - note balsamiche e di buccia d’arancia, equilibrato e complesso al sorso - e la 1999 - annata fredda, naso floreale e tannino scalpitante. Poi la 2006, con il vigneto di San Lucio in fase di reimpianto e l’intenzione di fare un “SuperSicilian”, barrique nuove e “iniezione” di vitigni internazionali: dopo 20 anni ancora freschissimo, al naso mirtilli, complessità ed eleganza al sorso. La 2010 è “verace”, con il ritorno allo storico blend Nero d’Avola e Perricone, vitigno che nella 2016 emerge con la tipica speziatura al naso, intenso, mentre è il frutto del Nero d’Avola a marcare il sorso. Bella acidità, sapidità e tannino setoso, va aspettato ancora, come da attendere è la 2020 in uscita.
(Clementina Palese)
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