Il Ripe Frondose 2024 di Tenuta san Giorgio ha un dosaggio che amplifica il bouquet aromatico del vitigno - fatto di polpa di pera, fiori di biancospino e violetta, note citrine (buccia compresa), salvia e qualche cenno gessoso - ma che non straparla al sorso, rendendolo anzi ampio e saporito, capace di bilanciarne il calore e la freschezza pepata e, nuovamente, agrumata, e il lungo finale ammandorlato. Le uve di Glera che lo compongono provengono da questo luogo particolare, che è l’isola fluviale che il Piave ha formato nel suo scorrere, chiamata Grave di Papadopoli. Qui i terreni sono ciottolosi di origine dolomitica (trasportati dal fiume stesso), misti a limo e ghiaia, influenzati in modo importante, chiaramente, dall’acqua E sempre qui sorge Tenuta San Giorgio nel 1971 per volontà di Sergio Tombacco, che voleva affiancare all’attività commerciale di sfuso del padre, anche la produzione stessa di vino. Dopo 50 anni l’azienda è oggi condotta dalla terza generazione, affiancata dalla quarta, e conta su un patrimonio viticolo di 85 ettari nella zona del Piave adiacente alla cantina, cui si sono aggiunti nel 2010 ulteriori 10 ettari ad Arquà Petrarca nei Colli Euganei. La produzione si aggira intorno al milione e mezzo di bottiglie, alimentate dalla coltivazione di Pinot Nero, Bianco e Grigio, Chardonnay e Sauvignon Blanc, Manzoni Bianco e Raboso del Piave, Cabernet Franc e Sauvignon e, ovviamente, Glera.
(ns)
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025