Luigi Rubino, titolare dell'omonima azienda pugliese, lo presenta come un concentrato di Salento. Così lui vede il Visellio, uno dei cru aziendali nati nella tenuta storica di famiglia, quella di Jaddico, vigne che guardano la parte più intensamente blu dell'Adriatico. Il suo nome si lega a doppio filo con la storia di questa terra e con le sue antiche tradizioni, richiamando l’antico proprietario del fundus - dove oggi ricade parte dei vigneti di Tenute Rubino - che all’epoca dell’Impero Romano possedeva qui le sue fornaci, nelle quali realizzava le anfore utilizzate per contenere e distribuire il vino pugliese, apprezzatissimo già allora, attraverso gran parte del Mar Mediterraneo. Un Primitivo 100 per 100 che ha di certo la luminosità di queste terre e la forte carica solare. L'energia è il filo conduttore del naso e della bocca. Ha bella morbidezza e lunga persistenza e ha tutto lo spettro della frutta scura come ribes, mirtilli e prugna per chiudere su un finale di anice stellato e liquirizia. La freschezza in questo caso è data dall'annata 2016 , felice anche nel Tacco d'Italia , che alleggerisce un po' il corpo del calice sia al naso che in bocca. Molto bella la trama tannica, serrata e vellutata, che non crea alcun arresto, al contrario consente al sorso di scivolare in in piena scioltezza. Indubbiamente un vino da aspettare se si vuole stemperare leggermente l'imprinting legnoso.
(Francesca Ciancio)
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