La famiglia milanese Terenzi approda in Maremma all’inizio del Nuovo Millennio, dando vita ad un progetto enologico che, in qualche misura, ha saputo dare una scossa alla denominazione del Morellino di Scansano, che in quegli anni stava vivendo un rallentamento del suo sviluppo, avvenuto nel decennio precedente, in cui l’areale era diventato, forse un po’ troppo frettolosamente, la rappresentazione di una presunta “Napa Valley” toscana. Oggi la cantina con sede a Montedonico conta su 60 ettari vitati per una produzione complessiva di 350.000 bottiglie. Ma al di là dei numeri questa realtà ha proposto un modello di business che ha fatto un po’ da scuola, caratterizzandosi per scelte sempre centrate sia in cantina che in vigna e uno stile dei vini senza eccessi, ben legato al territorio di appartenenza e frutto di una chiave di lettura che incrocia tradizione e modernità. Ecco allora una gamma di etichette che gode di una qualità costante e diffusa ed è capace di esprimersi anche con eccellenze assolute. Il Morellino di Scansano Purosangue Riserva 2017, affinato per 12 mesi in legno grande, interpreta con una fattura ineccepibile un’annata certo non facile. Al naso si susseguono profumi di ciliegia matura, erbe selvatiche, macchia mediterranea, liquirizia e cenni balsamici. Il sorso è immediatamente dolce, dallo sviluppo serrato, dal frutto ben maturo, che chiude ampio, caldo e intenso.
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