Siamo a Viagrande in Contrada Blandano, versante sud est dell’Etna. Ad accoglierci Dino Costantino, simpatico 70enne con piglio risoluto, e il figlio Fabio. Dino inizia a produrre vino sfuso negli anni ‘70, per passione, per berlo con gli amici. Questo paradiso, con un palmento dell’800, gode di una posizione peculiare: mar Ionio di fronte (indi brezze marine), Vulcano alle spalle e attorno viti, alberi da frutto, ulivi, prati. Un rifugio elisiaco. Il tempo passa e Dino consapevolizza, con l’aiuto del figlio Fabio, che quell’eden, 10 ettari di vigna in corpo unico tra i 450 e i 550 metri, su suolo vulcanico, con un microclima distintivo, con escursioni termiche rilevanti, va messo in bottiglia. Così inizia la loro storia: nel 2002 si certificano biologici (“da prima di noi su queste vigne i contadini mai usavano prodotti chimici di nessun genere, non ne sapevano l’esistenza”); nel ‘05 nascono le prime etichette; nel ‘07 Fabio si dedica a tempo pieno alla cantina; nel ‘13 arriva l’enologo Luca d’Attoma e nel ‘15 viene costruita la cantina attuale. I Costantino contano su un parco vigne con esemplari centenari, le più giovani sono 40enni. E’ l’orgoglio di Dino. Fabio invece ha studiato in ogni dettaglio la cantina (da vedere le pareti con le sezioni a vista del terreno). Contrada Blandano ’15 sciorina agrumi, finocchietto selvatico e note fumé; struttura, sapidità e finezza in affinità elettive.
(Alessandra Piubello)
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