Migliora di anno in anno la produzione vinicola (100.000 bottiglie in media all'anno) di questa cantina chiantigiana, gestita fin dal 1988 con la gentilezza delle mani svedesi della famiglia Ruhne. I 150 ettari dell'azienda agricola a Greve in Chianti sono gestiti a conduzione biologica dal 2014 e comprendono prevalentemente boschi, vigneti (20 ettari) e oliveti (10 ettari). I vitigni piantati sono per lo più di origine locale - ovviamente Sangiovese, ma anche Colorino, Canaiolo, Trebbiano e Malvasia - con una piccola porzione dedicata ai vitigni internazionali. La Gran Selezione Asofia è composta da solo Sangiovese dalle vecchie vigne piantate nel 1980 sul “macigno del Chianti”. Prodotta solo nelle annate migliori, fermenta in mastelle aperte da 10 ettolitri per poi maturare in botti di rovere da 30 ettolitri. Complice un'annata serena, l'Asofia 2019 è un vino equilibrato e colloquiale, nondimeno complesso e profondo: note terrose e speziate, balsami di sottobosco, frutta rossa e goudron, anticipano un sorso caldo e saporito, dalla trama sapida e distesa, che si attarda ematica e agrumata sul palato. Fra boschi, uve e olive c'è anche un orto: è dedicato ai piatti del ristorante aperto per accogliere i visitatori curiosi di assaggiare la contaminazione fra Toscana e Svezia; la stessa che si può sperimentare - al contrario - nel quartiere di Solna a Stoccolma, dove i Ruhne hanno aperto The Winery Hotel.
(ns)
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