Fondata nel 1720 da Claudie Marey, nel 1852, quando un discendente di Claude sposa una Liger-Belair, le due famiglie fondono le loro forze in un'unica cantina che dopo qualche anno diventarà di proprietà di Edgard Liger-Belair. È invece il 2001 quando Thibault Liger-Belair ne assume da solo controllo e direzione tecnica, cominciando col convertire tutti i suoi vigneti, sparsi nei villagi di Gevrey-Chambertin, Vosne-Romanée, Vougeot, Nuit-Saint-Georges e Corton, all'agricoltura biologica. Il Close Vougeot con i suoi circa 50 ettari ed 80 proprietari è il Grand Cru più ampio della Côte-de Nuits, coltivato sin dal XII secolo dai monaci cistercensi e uno dei simboli storici della Borgogna. La parcella di Thibault, poco meno di un ettaro piantato nel 1948 è una cosiddetta “cuvèe ronde” perché si allunga sui tre diversi tipi di suolo che caratterizzano il Close. Figlio di un'annata complicata - il 27 aprile infatti, dopo un promettente inizio, una gelata colpì vaste aeree della Borgogna - il Close Vougeot 2016 di Thibault si difende più che bene, ampio ed austero al naso, profuma di piccole bacche scure, viola, spezie orientali e una più sbarazzina nota di lavanda, il sorso armonico e ben bilanciato si apre su un bel frutto tonico a cui fanno da controcanto una elegante e fitta dotazione tannica e un lunghissimo ed appagante finale. Dal 2019 i vini Liger-Belair sono importati dalla famiglia Allegrini.
(Massimo Lanza)
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