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TOCAI FRIULANO: LA QUESTIONE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA

La "questione" del Tocai Friulano è ufficialmente arrivata
all'esame della Corte di giustizia europea. La Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea n.264 ha infatti pubblicato l'ordinanza del Tar del Lazio con la quale il Tribunale amministrativo competente per territorio sulla sede ministeriale (Roma) ha rimesso la vicenda al giudizio della Corte di Giustizia europea.

Questa ordinanza sottopone all'Ue numerosi quesiti di merito e giuridici rispetto ai quali gli Stati dell'Unione europea (dall'1 maggio 2004 sono 25) si potranno costituire come parti. Quello italiano lo ha già fatto, così come la Regione Friuli-Venezia Giulia, con un atto che gli avvocati Enzo Bevilacqua e Fausto Capelli hanno depositato il 4 dicembre 2003. In particolare la Regione ha impugnato il decreto comunitario che stabilisce la deroga all'utilizzo di centosei denominazioni di origine di vini a indicazione
geografica tipica (Igt). Deroga nella quale era compreso il Tocai Friulano, ma soltanto fino al 30 marzo 2007, cioè fino al termine fissato dalla Cee per l'utilizzo della denominazione del vino tipico del Friuli-Venezia
Giulia.

Ora si attende di verificare quali Stati si sono costituiti sulla questione proposta alla Corte europea dal Tar del Lazio. L'Amministrazione regionale, dopo aver tentato tutte le possibili strade extragiudiziali, fa ora affidamento sulla decisione della Corte di giustizia europea, potendo vantare le sentenze già emesse in passato a favore del
Tocai Friulano, dalla Corte di Cassazione nel 1962, quando dette ragione a Impresa Italiana contro la posizione dell'Ungheria a tutela dell'unicità del marchio enologico magiaro, e dal Tar del Lazio del 2003.

Se la Regione e le ragioni del Tocai Friulano dovessero essere sconfitte, si potrebbe verificare l'eventualità che Paesi extracomunitari emergenti nel panorama viticolo mondiale potrebbero produrre il Tocai Friulano chiamandolo
con questo stesso nome, mentre ciò sarebbe vietato invece in tutto il continente europeo. Già ora ad esempio nello Stato americano dell'Illinois si produce Tocai Friulano che viene commercializzato con tale nome. Come evidenzia la posizione della Regione Friuli-Venezia Giulia, tra l'altro
il Tocai Friulano è quello che tra i centosei vitigni ai quali la Comunità europea ha concesso la deroga all'utilizzo del nome anche al di fuori dell'Unione, può documentare la maggiore anzianità di produzione. Anzianità che, come evidenzia l'avvocato Bevilacqua, risale al 1100. Peraltro vi sono invece vitigni che hanno ottenuto una deroga illimitata dall'Unione Europea e che sono coltivati da ben minor tempo.

Il giudizio è dunque ora avviato, e i tempi della risposta dell'Ue dipenderanno da quanti Stati si sono costituiti e da come la Corte di Giustizia intende affrontare il problema.

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