Note fruttate al naso, bevibile, elegante e avvolgente, concentrato “il giusto”, l’Amarone della Valpolicella Docg 2022 di Torre d’Orti è rosso vivo e brillante ad annunciare la sua bella acidità. Una caratteristica che gli allunga la vita - meglio aspettarlo almeno 5 anni quando dal frutto iniziale emergono le spezie - dovuta a suoli calcarei e altitudine, ma anche alla tradizione “bianchista” della famiglia Piona, come racconta Franco che, con i nipoti Francesco e Giulietta (figli di Luciano), governa le quattro tenute di famiglia (Cavalchina e Prendina dedicate al Custoza; ’L lac al Lugana; Torre d’Orti ai vini Valpolicella). Sono anche le scelte in vigneto - il momento della vendemmia appena anticipato in una finestra comunque limitata di settembre in base alle caratteristiche organolettiche delle uve - e la gestione del fruttaio - temperature più basse per prolungare l’appassimento e contenere il grado alcolico - che ne fanno un Amarone attuale per eleganza, gradazione alcolica e acidità. È lecito chiedersi quali siano le caratteristiche dei “vini rossi dei bianchisti”. “È l’approccio ad essere diverso - spiega Franco Piona - perché nei bianchi perseguiamo prima di tutto frutto ed equilibrio, che cerchiamo anche nei rossi. Non ci spaventano acidità elevate e pH bassi, che peraltro nei vini di Terra d’Orti sono fortemente legati al territorio. Noi, semplicemente, ne assecondiamo l’espressione”.
(Clementina Palese)
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