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TOSCANA: LA RISCOPERTA DELLA DOC MONTESCUDAIO? UN MIX DI INVESTIMENTI STRANIERI, ATTRATTIVA TURISTICA E VINI DALL’OTTIMO RAPPORTO QUALITA’/PREZZO

E' stata una delle prime Doc toscane: Montescudaio ha la denominazione di origine controllata dal 1977. E ora è in forte rilancio. La conferma del trend positivo per i vini della Val di Cecina - tra Pisa e Livorno, che comprende la fascia collinare che dal mare della Costa degli Etruschi va a Volterra, una città gioiello, scrigno di testimonianze etrusche di valore mondiale - è arrivata con l’annuncio di importanti investimenti in questa territorio viticola (con grande interesse di alcuni gruppi finanziari stranieri), che, seppur nota agli estimatori di vini (con uve Sangiovese), si candida oggi ad essere una nuova frontiera del vino di qualità (con la vendemmia 2003 davvero molto ottima).
Ma ciò che maggiormente attira l'attenzione su questo terroir sono due fattori che fanno tendenza: la forte attrattiva turistica (sia dal punto di vista enogastronomico sia dal punto di vista paesistico-culturale del territorio) e l’ottimo rapporto qualità/prezzo dei vini doc Montescudaio, che, nella generalità, si mantengono ampiamente sotto di 15 euro per i rossi e di 8 euro per i bianchi (prezzi riferiti al consumatore finale). Ed è proprio di questa attrattività di territorio, unita alla qualità dei vini che hanno portato ad un forte sviluppo del turismo enogastronomico che solo in questa stagione ha determinato un incremento del 15% negli agriturismo del comprensorio.
Di queste potenzialità di sviluppo si discuterà domani 4 ottobre in un convegno, al quale partecipano i winemakers Vittorio Fiore e Niccolò D'Afflitto, tra i migliori d'Europa, Ginevra Venerosi Pesciolini, presidente “Grand Cru” della Costa Toscana, Grazia Picciolini, presidente della Doc Montescudaio, Paolo Valdastri della “Strada del Vino Costa degli Etruschi” e Alessandro Regoli, giornalista e direttore di www.winenews.it.

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