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Toscana, vendemmia 2017 da -40% nella produzione, per un danno economico di 480 milioni di euro. E i produttori chiedono alla Regione la sospensione del pagamento di imposte, contributi e mutui. Il “bollettino” di Confagricoltura

È un vero e proprio “bollettino di guerra” il report sulla vendemmia 2017 della Toscana, che non è di certo la Regione più produttiva del vino italiano ma è, senza dubbio, insieme al Piemonte, quella che ne fa l’immagine nel mondo. A firmarlo Confagricoltura Toscana, che parla di -40% in generale, il risultato peggiore di sempre con pesanti perdite per tutte le principali denominazioni. Peggio di tutti è andata al Morellino di Scansano, la cui produzione è più che dimezzata (-56,48%), ma cali davvero pesanti anche per Rosso di Montepulciano (-53,21%), Igt Toscana (-48,46%), Maremma (-42,92%), Carmignano Rosso (-39,94%), Chianti (-39,91), Rosso di Montalcino (-39,71), Brunello di Montalcino (-34,86%), Nobile di Montepulciano (-31,64%), Chianti Classico (-27,62%), Vernaccia di San Gimignano (-25,69%) e Bolgheri (-25,24%). Un ammanco che si traduce in 145 milioni di bottiglie in meno sul 2016, e una perdita economica stimata in 480 milioni di euro. E in un aumento dei prezzi, fattore sempre critico sul mercato, stimato in un +25-30%. A colpire, come noto, sono state le gelate di aprile prima, e la siccità estiva poi, ma anche i danni dovuti agli ungulati.
“Abbiamo avuto annate difficili in passato ma mai era capitato che questi tre fattori agissero in concomitanza - afferma Francesco Colpizzi, presidente Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana - l’effetto è stato devastante per la produzione della nostra Regione. I viticoltori hanno dovuto sostenere dei costi imprevisti, ad esempio per mitigare gli effetti della siccità si sono rese necessarie irrigazioni e particolari lavorazioni dei terreni. Queste spese saranno in parte assorbite dai produttori e in parte non potranno che ripercuotersi sul mercato”.
E anche per questo, a novembre, si è tenuta una riunione con la Regione Toscana per discutere delle difficoltà del settore: “abbiamo apprezzato l’impegno del presidente Enrico Rossi e dell’assessore all’agricoltura Marco Remaschi per sollecitare al Governo la dichiarazione dello stato di calamità - continua Colpizzi - purtroppo la situazione è drammatica, i viticoltori e gli agricoltori non chiedono contributi ma solo di essere messi nella condizione di recuperare i costi sostenuti. Questo può essere possibile solo attraverso una sospensione sia delle imposte e dei contributi del 2017, sia del pagamento delle rate dei finanziamenti bancari”.
A consolare un minimo i produttori sono le “sorprese positive da un punto di vista qualitativo. Il vitigno sangiovese, che è il più tardivo e con il quale si producono tutti i grandi rossi toscani, beneficiando delle piogge dei primi di settembre, ha prodotto un vino di altissima qualità, equilibrato, con un buon corredo aromatico”.

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