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Tra opinion leader e Millennial, per consolidare il primato del vino italiano in Usa: il 23 ottobre a Chicago ed il 25 ottobre a San Francisco è di scena il “Simply Italian Great Wines US 2017” by Iem, con oltre 80 cantine del Belpaese in tour

Dopo un weekend da protagonista alla “New York Wine Experience” di Wine Spectator (https://goo.gl/ExVAfY), l’Italia enoica continua il suo lavoro per consolidare il suo ruolo di leader in Usa e per riprendere la corsa alle esportazioni che ha rallentato negli ultimi mesi, con il Simply Italian US Tour 2017 by I.E.M. - International Exhibition Management, che porterà oltre 80 realtà del Belpaese a Chicago il 23 ottobre ed a San Francisco il 25 ottobre. “L’export del vino italiano in Usa vale 1.623,5 milioni di euro (dato 2016, +6,1% rispetto al 2015) e 3.237.900 ettolitri (+3,6%), che corrisponde al 32,4% di tutte le importazioni. Fra i cinque partner commerciali più importanti, il Belpaese è l’unico a registrare un incremento del prezzo medio (5,01 euro al litro, +2,5%), eccezion fatta per l’Australia, che però vede un calo complessivo delle vendite (-7,8% in valore e -11,4% in quantità) e si attesta su un valore al litro decisamente inferiore (2,39 euro)”, spiega Marina Nedic, managing director Iem.
Un mercato, quello americano, in cui “la passione e la cultura enologica è sempre più diffusa tra le nuove generazioni. Il 42% dei volumi di vino viene consumato dai Millennial, giovani tra i 21 e i 35 anni. Si evolvono i modelli di consumo degli americani - ricorda Iem - con la graduale sostituzione nella scelta di alcolici tra birra e vino; anche i valori pro capite, pur contenuti (9 litri di vino all’anno), sono in costante aumento”. Particolare attenzione merita il fenomeno Prosecco, che colpisce anche in Usa. “Analizzando il quadro generale, emerge un deciso incremento delle importazioni di sparkling wines, che crescono del +12% in valore (992,1 milioni di euro) e +18,2% in quantità (1.131.700 ettolitri) nel 2016. Gli spumanti italiani Dop volano addirittura al +40,7% in valore (quasi 210 milioni di euro) e +31,4% in quantità (oltre 510 mila ettolitri), capitanati appunto dal Prosecco. Bene anche l’Asti Docg, che da solo totalizza quasi 19 milioni di euro (+14,3%) per poco meno di 55.000 ettolitri (+15,8%)”, conclude Marina Nedic.
Il 23 ottobre gli spazi del lussuoso LondonHouse di Chicago, ospitano un fitto programma di masterclass e degustazioni guidate. Si comincia con “The Sparkling Life. Fresh & Fun Wines from Friuli”, organizzato dl Consorzio Friuli Grave Doc, per poi proseguire con una “orizzontale” del Chianti Riserva Docg 2013 declinato nelle sue 7 sottozone (a cura del Consorzio Vino Chianti), e concludere con un seminario, a cura di Federdoc, con focus sulla denominazione Prosecco: “Traceability and Regulation of Italian Doc Wines. Prosecco and its Different Expressions”. Si degustano poi due amatissimi vitigni autoctoni, Grillo e Nero d’Avola: “The Art of Sicilian Wine. A Renaissance of the Sicilian Viticulture”, organizzato da ATS Sicily in the World; quindi è la volta dell’Asti Docg, declinato in tre versioni dal Consorzio: “One Denomination, Three Great Wines: Asti, Asti Secco, Moscato d’Asti Docg.”. Ma clou dell’evento è la degustazione ai banchi d’assaggio delle bantine protagoniste. Il 25 ottobre la tappa di San Francisco allo storico Sir Francis Drake Hotel ripropone tre masterclass già menzionate: “The Sparkling Life” del Consorzio Friuli Grave Doc, “The Art of Sicilian Wine” di ATS e il tasting delle tre tipologie di Asti Docg. Ma il Consorzio di Tutela Lugana Doc organizza “Discover Lugana, 50 Years of the Aristocratic Garda White Wine”, seguita dall’appuntamento con il Consorzio Vino Chianti, stavolta in verticale: “2014-2004: A Vertical Potrait of Chianti Docg Riserva”. Gran finale il walk-around tasting aperto a professionisti, wine educator e stampa selezionata. Attesi oltre 500 professionisti di grande rilievo, importatori, operatori, giornalisti e opinion maker, anche grazie alla presenza fissa in Usa di Iem - International Exhibition Management, che, dal 2007, ha una sua sede operativa a Miami e cura direttamente tutte le attività nei mercati strategici tra Stati Uniti, Canada e Sud America.

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