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TRE VENDEMMIE LEGGENDARIE DI BRUNELLO DI MONTALCINO TENUTA COL D’ORCIA “CERTIFICATE” DA CHRISTIE’S: SARANNO DESTINATE ALLE ASTE INTERNAZIONALI E AD UN NUMERO RISTRETTISSIMO DI COLLEZIONISTI

Italia
Le Riserve di Brunello di Montalcino della Tenuta Col d'Orcia

Tre leggendarie annate di Brunello di Montalcino firmato Tenuta Col d’Orcia - 1985, 1980 Riserva e 1977 Riserva - sono state “certificate” dagli esperti di Christie’s, storica casa d’aste inglese, per essere inserite nelle più prestigiose aste dei vini internazionali e vendute ad un numero ristretto e selezionato di collezionisti di tutto il mondo. Le bottiglie sono state scelte ad una ad una tra le oltre 50.000 custodite nella cantina storica della Tenuta Col d’Orcia, un patrimonio unico che solo pochissime aziende in Italia possono vantare. Dopo essere state accuratamente esaminate per verificare l’entità dei sedimenti e l’intensità colorante, sono state selezionate quelle con un livello ottimale di contenuto. L’abbigliaggio originale è stato scrupolosamente mantenuto, così le tre annate proposte presentano etichette differenti che ripercorrono l’evoluzione del marchio della Tenuta Col d’Orcia negli anni.
Le bottiglie sono state infine valutate e “certificate” da David Elswood, direttore del reparto vini di Christie’s: i Brunelli storici hanno ampiamente superato la rigorosa analisi dell’esperto, che le inserirà nelle prossime aste dei vini che verranno battute a Londra. Saranno in tutto mille le casse di legno, ciascuna con sei bottiglie - due di ogni annata - ad essere messe in vendita, a partire da ottobre, per una clientela mondiale limitatissima, in grado di apprezzarle e valorizzarle. Le bottiglie saranno destinate per metà all’Italia, per metà al mercato estero. Ogni cassa conterrà le leggendarie vendemmie 1985 (una delle migliori annate degli ultimi decenni, valutata 5 stelle), 1980 Riserva (grande vendemmia, la prima ad ottenere il riconoscimento della denominazione di origine controllata e garantita, valutata 4 stelle), e 1977 Riserva (annata eccellente, valutata 4 stelle).
“Questo progetto - spiega Edoardo Virano, direttore di Col d’Orcia, una delle aziende vinicole più antiche ed estese di Montalcino - è nato dalla consapevolezza dell’enorme valore delle bottiglie storiche presenti nelle nostre cantine: l’obiettivo è far capire ed apprezzare l’evoluzione del Brunello negli anni, permettendo così ai collezionisti di arricchire la propria cantina con veri e propri “gioielli” enologici, e ai migliori ristoratori ed enotecari di inserire nelle loro carte dei vini una selezione di annate mai viste prima. Un’operazione nuova nel mercato italiano dei grandi vini - in controtendenza all’abitudine attuale di commercializzare vini sempre più pronti e facili da bere - avviata per i 30 anni di attività della famiglia Marone Cinzano nell’opera di sviluppo e valorizzazione della Tenuta Col d’Orcia. Per gli appassionati - continua Edoardo Virano - sarà un’esperienza indimenticabile poter degustare un vino che è rimasto ad affinare per oltre 20 anni nelle cantine in cui è nato: il lungo riposo ha sicuramente giovato alle caratteristiche organolettiche del vino, permettendogli di esprimere tutto il suo ventaglio gusto-olfattivo come mai avrebbe potuto fare se fosse stato sottoposto a spostamenti e viaggi. Certo, non si tratta di una proposta per tutti: abbiamo voluto fare un’operazione legata al sogno e alla poesia di un grande vino”.

Il ritratto: lla Tenuta Col d’Orcia
La Tenuta Col d’Orcia - 540 ettari, di cui 142 a vigneto - è una delle aziende storiche di Montalcino, già presente nel 1933 con il nome Fattoria di S. Angelo in Colle alla prima Mostra dei Vini d’Italia a Siena. Le origini della Tenuta risalgono alla prima metà del XVII secolo, quando la famiglia dei nobili cavalieri senesi Della Ciaia costituì nella zona di Sant’Angelo in Colle una proprietà di anno in anno sempre più vasta. Nel 1973 il conte Alberto Marone Cinzano rilevò l'azienda, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo ed all’affermazione di Montalcino e del suo Brunello sui mercati mondiali. All'epoca Col d'Orcia comprendeva solo pochi ettari di vigna, e si dedicava soprattutto a coltivazioni tradizionali ed alla produzione di olio d'oliva. Dal 1977 l'azienda è sotto la direzione di Edoardo Virano, e dal 1992 la Tenuta Col d’Orcia è presieduta dal Conte Francesco Marone Cinzano.
La Tenuta Col d’Orcia è oggi una delle cantine toscane più attive nella ricerca e nello sviluppo: nel corso degli anni gli investimenti dell’azienda nella viticoltura sono stati considerevoli e concentrati all’ottenimento di uve di grande qualità. I  vini Col d’Orcia, tutti prodotti ed imbottigliati in azienda, provengono interamente da uve coltivate nella tenuta.

Il fascino dell’affinamento del Brunello di Montalcino
Il bouquet e il sapore del Brunello vengono continuamente e completamente modificati nell’invecchiamento. L’aroma del vino giovane sparisce, il bouquet s’intensifica e si affina, acquisendo delicatezza e conseguentemente pregio. Gli esteri, che rappresentano la fusione dei profumi prodotti durante l’affinamento, sono il risultato di un lento e incompleto processo di reazioni fra alcol e acidi del vino, che si sviluppa in un modo molto intenso nei primi anni e poi sempre più lento. Il perfezionamento del bouquet avviene per riduzione (asfissia) durante la sosta in bottiglia grazie ad un processo diametralmente opposto all’ossidazione (recupero d’ossigeno). Lo stato di riduzione dipende molto dalla temperatura: in effetti, il bouquet cresce più rapidamente quando la temperatura di conservazione è più elevata. Nell’estate, infatti, il vino acquisisce maggior bouquet; tuttavia, non è il caso d’avvalersene: la temperatura giusta di conservazione del vino in bottiglia è intorno ai 15°C, poiché una più elevata aumenta anche il rischio della precipitazione delle sostanze coloranti sul fondo della bottiglia. L’evoluzione a temperatura ridotta è, quindi, più lenta, ma più ricca e più completa e la longevità del vino in bottiglia è inversamente proporzionale alla temperatura di conservazione.

Simone Brogioni

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