Dici Tua Rita e subito pensi ai suoi pluripremiati vini rossi. In realtà, in cantina ci sono anche il “Lodano” bianco, prima vendemmia 1999, curioso blend a base di Chardonnay, Traminer e Riesling, e il “Perlato del Bosco” bianco, prima vendemmia 1992, Vermentino in purezza. Un vino più in sintonia con il carattere mediterraneo dell’azienda, posta, ricordiamolo, nei pressi di Suvereto a poca distante dalla costa tirrenica maremmana, e che ha come segnato un percorso enoico bianchista, oggi rimarcato dal “Keir”, prima annata 2019. Quest’ultimo è ottenuto da sole uve Ansonica, varietà altrimenti nota nella sua declinazione siciliana come Insolia, che, specie nel recente passato, ha avuto un significativo rilancio anche in Toscana, dove storicamente viene prodotta proprio nella costa e nell’arcipelago. La versione 2020 è vinificata in anfora secondo le tendenze più modaiole, restando a macerare con le bucce, per poi passare ad un affinamento di 3 mesi in cemento. I suoi profumi rimandano alla frutta esotica con tocchi di erbe aromatiche e agrumi, ad anticipare un sorso ampio e possente, dai leggeri richiami tannici e dal finale intensamente sapido. A rafforzare il piglio mediterraneo aziendale anche il progetto avviato nel 2016 sull’Isola di Pantelleria, insieme a Vinisola e Antonio D’Aietti, espresso dallo Zibibbo in purezza nella classica versione dolce passito “Sese” (prima vendemmia 2016).
(fp)
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