Si sente tutto il calore della zona meridionale della denominazione, nel Brunello di Montalcino di Uccelliera. E se l’emergenza climatica non aiuta ad abbassare il grado alcolico dei vini, di certo la capacità enologica e la conoscenza delle vigne di Andrea Cortonesi si sente, nel tenerlo a bada, con risultati solitamente convincenti. È il caso dell’annata 2019, l’ultima in commercio, l’ultima “regolare” dell’ultimo lustro. Colmo di profumi dolci di piccoli frutti rossi di bosco e ciliegia, attorniati di note ematiche, balsami freschi di sottobosco e una lieve punta etilica che contribuisce alla vivacità. In bocca si ritrovano gli stessi aromi, trasportati da un sorso caldo e speziato, dall’aderenza materica e dal finale sapido. Insieme al Brunello Riserva, al Rosso di Montalcino, un Igt a base Sangiovese e un Super-tuscan, rappresenta con coerenza il luogo dove si trova l’Uccelliera. Tutti i 10 ettari di vigna sono infatti piantati fra Castelnuovo dell’Abate e l’Abbazia di Sant’Antimo, suddivisi in 14 appezzamenti fra i 150 e i 350 metri di altezza. Un’azienda vecchio stampo, riconoscibile proprio per questa sua forte aderenza al posto dove sorge, che non ha comprato terreni nelle altre zone di Montalcino come molti hanno fatto nell’ultimo decennio. Proprio per questa fedeltà all’origine è nata Voliero nel 2006, con cui Andrea Cortonesi vinifica 3 ettari in affitto posti nel versante occidentale della denominazione.
(ns)
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