Andrea Cortonesi è un fiume in piena quando racconta la sua idea di vino. Anzi, di agricoltura. Che non può prescindere da chi è arrivato prima e da chi verrà dopo, o dal posto in cui stai. Dalla condivisione dalla conoscenza, propria di chi lavora la terra da tanti anni. Dal coinvolgimento della passione, anziché di astute strategie economiche e comunicative fatte di parole e azioni senza cuore. Che non può prescindere dalla franca trasparenza. Dal 1986 - anno in cui ha comprato l'Uccelliera - ad oggi, Andrea e sua moglie Paola hanno costruito una cantina strettamente legata a Castelnuovo dell'Abate: le loro vigne sono tutte intorno al paese e concorrono insieme a comporre il loro Brunello. Nessuna distinzione in vigna o cru, perché gli 8 ettari (4 intorno a casa, i restanti 4 divisi in 3 appezzamenti poco più lontani, ma sempre nella parte meridionale della denominazione) contribuiscono ognuno per altitudini, terreni ed esposizioni solare e pluviometrica a comporre ogni anno un vino diverso ma stilisticamente riconoscibile: generoso come chi li fa. Ecco perché anche il Brunello 2017 è riuscito a trovare un suo linguaggio attraente nonostante le note difficoltà dell'annata ed ecco perché la Riserva 2016 è fra le più convincenti della denominazione: una caramella di petali di rosa e arancia, dolcemente succoso senza eccessi, dalla freschezza balsamica lunga e diffusa, sostenuta da sapidità e tannini cordiali.
(ns)
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