Ultimo nato in casa Umani Ronchi, l'azienda marchigiana completa il progetto Centovie con questo rosso che nasce guardando le alture del Gran Sasso. L'idea era quella di interpretare al meglio questo particolare terroir abruzzese, che parrebbe di montagna, ma con un microclima che sa di mare e sale, da cui non è tanto lontano, e con altezze non spinte - siamo intorno ai 200 metri - in grado di dare potenza ed eleganza a questo vitigno autoctono. Il posto è incantevole, con questa nuova tenuta a Roseto degli Abruzzi grande circa trenta ettari. A un centinaio di chilomentri da Osimo - sede aziendale principale – è alla ricerca di terreni più sabbiosi e meno calcarei, con vigneti a filare secondo la tradizionale pergola abruzzese: da queste parti, infatti, ancora si riesce a fare qualità senza sacrificare la quantità. Preceduto da un rosato - sempre da uve Montepulciano - e da un Pecorino, questo rosso è affinato dai 12 ai 14 mesi in botte grande. E fa egregiamente il suo "mestiere": rosso brillante ancora dai colori violacei, amarena guizzante e polpa succosa. Bella la liquirizia sul fondo smussata da uno speziato delicato. La produzione di Centovie nasce da subito in regime biologico ed è curioso notare come in etichetta il racconto visivo è lasciato a una pianta di limoni che da decenni vive accanto alla vecchia casa colonica immersa nella tenuta d’Abruzzo.
(Francesca Ciancio)
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