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UN ALLEVAMENTO DI MUCCHE NATO ANCHE PER FORNIRE CONCIME “BIOLOGICO” PER LE VITI: ECCO L’ULTIMA INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE L’INSIEME, VIGNAIOLI DELLE LANGHE UNITI PER LA SOLIDARIETA’

Italia
Vigneto in Langa

Un allevamento modello di mucche di razza piemontese, che oltre a produrre carne e latte riforniscono i vignaioli di concime “biologico” per le proprie viti: è questa l’ultima iniziativa de L’Insieme, associazione onlus formata da un gruppo di produttori delle Langhe (Gianfranco Alessandria, Elio Altare, Giovanni Corino, Federico Grasso, Mauro Molino, Enzo e Carlo Revello, Mauro Veglio, Giuseppe Caviola, Giulio e Paolo Morando).

L’idea è molto semplice: come sostiene Elio Altare - una delle più note cantine del Barolo - il miglior concime per le viti rimane il letame di mucca, e visto che è sempre più difficile trovarlo “pulito” (ovvero senza antibiotici o altre sostanze inquinanti), non resta altro da fare che produrlo appositamente. I vignaioli de L’Insieme hanno così finanziato una stalla nell’alta Langa “adottando” una cinquantina di mucche. Sono stati così creati posti di lavoro per gli allevatori che se ne occupano con in più la garanzia di avere in cambio ottimo nutrimento naturale per i vigneti.

L’iniziativa, primo progetto che unisce zootecnia e viticoltura, ha ottenuto anche il contributo di un concerto benefico, a cui hanno partecipato tra gli altri Cochi e Renato. Proprio Renato Pozzetto, amico di Elio Altare, si è mostrato particolarmente interessato all’iniziativa. Che non è la sola finanziata dal gruppo L’Insieme, la cui bandiera è un vino etico: ciascun produttore vinifica separatamente dagli altri il proprio vino “L’Insieme”, utilizzando le uve migliori dei propri vigneti, accostando al tradizionale Nebbiolo vitigni internazionali come Cabernet e Merlot.

Poi l’associazione devolve, ogni anno, i contributi che giungono dal vino L’Insieme nella misura di 5 euro per ogni bottiglia prodotta. In quattro anni sono stati raccolti circa 350 mila euro, anche grazie a donazioni di ristoratori e privati, o a iniziative benefiche come il libro “Il cerchio aperto” scritto dal giornalista de “La Stampa” Sergio Miravalle con le foto di Mauro Vallinotto. Periodicamente un comitato scientifico composto da persone di diversa estrazione si riunisce per valutare e scegliere un progetto da finanziare: i fondi sono stati impiegati, per esempio, per il recupero della foresta amazzonica, per la costruzione di pozzi e infrastrutture in Kenia, per sostenere una casa-famiglia ad Alba.

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