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UNA GRANDE ENOTECA PER I VINI AUTOCTONI ITALIANI: DEDICATA AGLI ENOAPPASSIONATI PER SCOPRIRE E DEGUSTARE ANCHE I VINI RARI E POCO CONOSCIUTI. DOVE? A TORINO, DAL 27 AL 30 OTTOBRE

Alcuni nomi sono noti: nebbiolo, sangiovese, aglianico, moscato, nero d'avola; altri meno e spesso sono anche curiosi: barbarossa, cagnulari, oseleta, sussumaniello.
Sono alcuni dei vitigni autoctoni italiani: un patrimonio straordinario che appartiene alla cultura di un Paese come l'Italia, oggi fortemente rivalutati dall'attenzione che molti consumatori dedicano. Oltre 115 di questi vitigni saranno presentati con i molti vini che esprimono nella specialissima enoteca che firma il Salone del Vino, dal 27 al 30 ottobre, a Torino, organizzata dalla Promotor International e da Go Wine.

La Grande Enoteca dei Vini Autoctoni italiani è un grande evento nel Forum nazionale degli Autoctoni, tutto dedicato agli enoappassionati che pone questo tema al centro di una grande kermesse dedicata al vino. La degustazione è esclusiva per la qualità della selezione e la quantità dei vitigni-vini presenti: il pubblico avrà di fronte vini espressione di oltre 115 vitigni italiani, dai vitigni più diffusi a quelli più rari o comunque meno conosciuti. Complessivamente si annunciano oltre 200 aziende rappresentate per un totale di 350 vini.

Questa speciale enoteca sarà allestita in ordine alfabetico per vitigno, disponendo la presentazione dei vini in modo da comunicare al pubblico nel modo più diretto la diversa diffusione e presenza dei vitigni-vini anche considerando la maggiore o minore penetrazione di mercato. Si tratta di un banco d'assaggio che intende privilegiare la conoscenza del vitigno e dare voce anche a molti uomini del vino che hanno investito nella ricerca e nella valorizzazione di vitigni poco conosciuti e che rischiavano l'estinzione.

Un'enoteca in controtendenza che non mira soltanto a mettere in fila le firme, ma a comunicare al consumatore che oltre ai bicchieri, ai soli, ai grappoli ed alle stelle l'Italia ha un enorme patrimonio ancora da scoprire.

"La degustazione sarà abbinata a prodotti gastronomici italiani.
I vitigni autoctoni italiani ­- dichiara Massimo Corrado, presidente di Go Wine - costituiscono a tutt'oggi il fondamento su cui si basa la viticoltura nazionale, nonostante il successo delle cosiddette varietà internazionali: il nostro Paese possiede il più ricco patrimonio viticolo del mondo, una ricchezza culturale ed economica, dove il rapporto di tipicità e unicità che lega i vitigni autoctoni al territorio d'origine rappresenta il fattore più importante del successo dei vini italiani nel mondo. I vini autoctoni non devono essere solo tutelati ma devono seguire politiche di marketing che favoriscano un nuovo rapporto con il consumatore per vincere le sfide del mercato con i vini internazionali".
In questa ottica il Forum dei vitigni autoctoni del Salone del Vino si propone anche di analizzare le diversità esistenti nel comparto anche per tenere conto dell¹area di produzione e del numero di bottiglie prodotte.

Paradossalmente ci sono oggi vini rari che hanno un grande successo: come si suol dire, i loro produttori "finiscono" presto le bottiglie che non sono molte e vengono vendute ad un prezzo adeguato. Ci sono altri casi in cui i produttori non riescono a comunicare bene l'identità territoriale del prodotto e il mercato ristagna, inducendo i viticoltori verso altre scelte. Dall'analisi delle diversità si possono sviluppare le future strategie, con l'apporto delle istituzioni e tenendo sempre in evidenza il consumatore. Il Forum vuole dunque valorizzare i vitigni autoctoni con un¹azione concreta che unisce vino-operatore-consumatore e mettere a disposizione del socio consumatore-turista del vino un patrimonio di conoscenza e di cultura, favorendo poi la degustazione ed il consumo del vino.

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