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MERCATI

Usa, torna l’incubo dazi per il made in Italy agroalimentare. Al via le modifiche alla black list

Dal 26 giugno la procedura di consultazione, anche con le rappresentanze del mondo del vino. Coldiretti: esportazioni al -43% nel lockdown
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Il presidente Usa Donald Trump. Per ora niente dazi sul vino italiano

La minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre nuovi dazi preoccupa anche l’Italia, specie dopo il crollo del 43% delle esportazioni made in Italy in Usa durante il lockdown causato dall’emergenza Coronavirus. L’allarme è di Coldiretti, sulla base dei dati Istat di aprile 2020, con gli Usa terzo partner commerciale dell’Italia, dopo Germania e Francia. La Rappresentanza Usa per il Commercio (Ustr), nell’ambito della disputa nel settore aeronautico tra l’americana Boeing e l’europea Airbus, è infatti pronta ad avviare, dal 26 giugno, la procedura di consultazione con i comparti produttivi (e le rappresentanze del mondo del vino) per modificare l’attuale black list di prodotti europei sottoposti a dazi, con aumenti fino al 100% delle tariffe aggiuntive applicate.
La possibilità di una nuova guerra commerciale, con l’imposizione di ulteriori dazi da 3,1 miliardi di dollari - sottolinea la Coldiretti - rischia di avere effetti devastanti sul settore agroalimentare made in Italy, già colpito il 18 ottobre 2019 da tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali, come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Provolone, Asiago, Fontina, ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. “Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale duramente colpita dall’emergenza Coronavirus”, ha detto il presidente Coldiretti, Ettore Prandini.

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