Sono ormai dieci anni che va avanti il progetto “Claré J.C”, della cantina G.D. Vajra, per ottenere un Nebbiolo più leggero e fresco. Un vino prodotto recuperando l’enologia piemontese praticata nel XVII secolo. L’ispirazione per questo progetto, nato nel 2013, è arrivata quando Giuseppe Vaira, che incarna la seconda generazione della famiglia insieme ai fratelli Francesca e Isidoro, nei diari di Thomas Jefferson ritrova un riferimento a un suo viaggio in Piemonte del 1787. Nelle pagine di questo scritto, la descrizione del Nebbiolo che fornisce Jefferson sottolinea alcune caratteristiche estranee a come oggi il Nebbiolo è concepito: “dolce come il setoso Madeira, astringente al palato come il Bordeaux e vivace come lo Champagne”. Riprendendo i protocolli di vinificazione di Giovanni Battista Croce, pubblicati nel 1606, Giuseppe Vajra ricostruisce l’essenza dei vini di quel tempo: più leggeri e lievemente mossi e ne dà un’interpretazione contemporanea. Il Claré J.C. 2023 è ottenuto da uve fermentate in parte a grappolo intero. Di colore rosso rubino brillante, profuma di viole, frutti di bosco, arancia, e liquirizia. In bocca il sorso è avvolgente e vivace, terminando in un finale croccante e rinfrescante. L’azienda, con sede a Barolo, conta su 80 ettari a vigneto, che comprendono i Cru Bricco delle Viole, Costa di Rose e Ravera, per una produzione complessiva di 500.000 bottiglie.
(fp)
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